Leggendo questa quida alla conservazione dei vostri archivi fotografici digitali, vi guideremo alla scoperta delle problematiche dei supporti ottici come cd e dvd ed alle eventuali soluzioni per l’archiviazione digitale attualmente disponibili.
Uno dei principali problemi legati alla fotografia digitale, sia per gli appassionati che per i professionisti, è quello della loro conservazione.
Nel caso di diapositive, stampe e pellicole negative, pur essendo molto sensibili a temperatura ed umidità ambientali e soggette all’attacco di muffe e funghi, esse potevano essere comodamente riposte in faldoni e plasticoni, ed era sufficiente tenerle al buio in luoghi asciutti per garantirne la sopravvivenza per parecchi anni.
Le immagini digitali sono invece incorporee, e se è vero che non sono sensibili agli agenti esterni che danneggiano le pellicole, come appunto umidità e funghi, è purtroppo una realtà che ad essi sono assai sensibili i supporti materiali sui quali le incorporee immagini digitali devono venir registrate per poterle archiviare al di fuori del computer. Solitamente esse vengono infatti tenute sugli hard disk del proprio computer finchè non diventano tanto numerose da dover essere trasferite altrove. Si usano quindi CD o DVD vergini per masterizzarle. Il problema risiede però nel fatto che questi ultimi non hanno certo durata eterna, anzi, sembra che abbiano una tenuta assai minore rispetto a quanto stimato.
Esistono numerose documentazioni, siti internet e articoli qualificati sul problema della effettiva affidabilità dei CD e soprattutto dei DVD, ma non c’è ancora una chiarezza univoca e definitiva su un’argomento di scottante attualità oltre che di vitale importanza per i fotografi, soprattutto per i professionisti. Sembra che i CD abbiano una durata maggiore rispetto ai DVD anche se all’inizio si pensava il contrario.
Sono stati segnalati vari casi di DVD che hanno perso i dati dopo un solo anno dalla masterizzazione, così come casi di CD che restano perfettamente leggibili dopo 10 e più anni. La durata di un CD vergine o di un DVD vergine è in ogni caso legata a vari fattori tra i quali i più importanti sono il tipo di supporto e la loro conservazione. Sicuramente vale la pena di ricordare alcune regole di base.
Sembra banale ripeterlo, ma è ovvio che l’acquisto di un supporto vergine di ottima qualità garantisce una maggiore affidabilità oltrechè durata. Non è superfluo ripeterlo fino alla noia perche spesso si vedono in giro archivi di immagini, a volte anche importanti, affidate a cd o dvd vergini senza alcuna marca. Meglio preferire sempre supporti di marche note e di qualità certificata, tra i quali si segnalano certamente i Verbatim, anche se non sono ovviamente i soli a garantire standard di alta affidabilità.
Le due copie, masterizzate come abbiamo detto possibilmente su supporti di marche diverse, andrebbero conservati in luoghi diversi, ad esempio in casa e in ufficio, ovviamente in ambienti asciutti, non troppo caldi ne troppo freddi. Naturalmente ciascun CD o DVD deve essere riposto e conservato nelle apposite custodie rigide di plastica, possibilmente al buio. Evitate assolutamente le custodie in carta o quelle a sacchetto in plastica.
Non parliamo poi di lasciare i CD o i DVD all’aperto, poggiati sui tavoli, messi uno sull’altro e via dicendo: questo significa volerli distruggere!
Evitate di scrivere sui supporti. Anche se vi dicono che si può fare, che ci sono pennarelli adatti, e via dicendo è buona regola evitarlo. Usate piuttosto le apposite copertine inserite nelle custodie, e vi consiglio di scriverci sopra anche la data di masterizzazione. Una buona regola è infatti quella di verificare la leggibilità dei vostri CD o DVD periodicamente, diciamo ogni anno, scegliendone un paio a campione rispetto ad una certa data.
Un buon sistema è quello di verificarne un paio masterizzati lo stesso mese a distanza di un anno. Esempio: a giugno 2008 si verificano un paio di CD o DVD masterizzati a giugno 2007, e cosi via mese dopo mese. Nel caso doveste ravvisare un minimo problema di lettura vi suggerisco di analizzare subito tutti i supporti relativi a quel periodo e rimasterizzare tutto partendo dall’altra copia.
Come ampiamente spiegato anche dai vari disegnini riportati su tutte le custodie, i CD e i DVD devono essere maneggiati con grande cura, senza mai piegarli, neppure leggermente, senza poggiarli su superfici di alcun genere, senza esporli a fonti di calore o luce del sole diretta, senza metterli su termosifoni accesi, ed evitando urti violenti.
Anche quando vengono estratti dalle custodie rigide in plastica, bisogna fare attenzione a non forzare il CD o il DVD per sollevarlo e sganciarlo dal blocco centrale. Il piegarlo all’insu tenendolo per i bordi può essere dannoso. Va invece premuto il blocco centrale con un dito in maniera da allentarne la morsa e liberare cosi il CD o il DVD senza sforzo; solo a quel punto esso può essere sollevato e sfilato.
L’ideale sarebbe fare due copie dello stesso archivio, con masterizzatori diversi e su CD, o DVD, di marche diverse. Se si dispone di un solo masterizzatore, dato per scontato che sia in ottima efficenza e non abbia già masterizzato un milione di copie, vale anche qui la pena di fare due copie dello stesso archivio su supporti di marche diverse.
Una soluzione più costosa, ma di certo con maggiori margini di sicurezza, da adottare soprattuto nel caso siate fotografi professionisti, è quella di munirsi di hard disc esterni, magari del tipo a cassetto estraibile, sui quali fare una terza copia di sicurezza dei vostri archivi. Avrete cosi due copie masterizzate su DVD (o CD) e una terza copia su hard disc esterno. Può sembrare esagerato, ma in gioco ci sono le vostre immagini e se pensate che siano importanti, ebbene nessun accorgimento è superfluo.